venerdì 18 luglio 2008

Il Partito degli affari, non potendo e non sapendo entrare nel merito delle questioni tecnico-giuridiche, lancia messaggi mafiosi e chiamate di correità. Intanto gli organi istituzionali cui soltanto compete rispondere, nel merito delle singole questioni, al loro riferimento istituzionale, tacciono e si nascondono dietro la sigla anonima del partito. Una ragione ci sarà! Assessore all'urbanistica Mario Moro perchè non rispondi al tuo superiore istituzionale assessore all'urbanistica regionale? Ing. minerario Stefano Petrini perchè non rispondi nel merito al tuo superiore istituzionale assessore all'urbanistica regionale? Perchè trovandoti al centro della buriana te ne vai in ferie? Commissione urbanistica del Comune di Marino, non avete niente da dire al vostro riferimento istituzionale assessore all'urbanistica regionale? Perchè vi nascondete tutti dietro il paravento partitico come fa Adriano Palozzi?

TANTO PER FARE CHIAREZZA

Le recenti prese di posizione di Aracri e Lollobrigida (esponenti di AN) circa le dichiarazioni ed i provvedimenti del Vice Presidente Assessore all’Urbanistica della Regione, on. Esterino Montino, sul caso Marino, mi obbligano a fornire un cenno di informazione estremamente documentata.

- L’on. Montino è venuto a Marino su invito del Comitato per la Tutela del Cittadino – presieduto dall’on Santarelli e di cui mi onoro far parte. L’on. Montino ha voluto responsabilmente rendersi conto di persona dello stato di attuazione della Variante Generale che tutte indistintamente le organizzazioni politiche e sociali, a cominciare dal partito del sindaco, valutano in modo estremamente negativo;
- la Variante di PRG venne adottata da una amministrazione comunale che vedeva comprimario soprattutto AN il partito del sindaco Palozzi all’epoca capogruppo. Regista del progetto era allora il sen. Kappler e co-autore l’ing.Simoncini all’epoca dirigente all’urbanistica del Comune di Nettuno, comune sciolto per infiltrazioni di malaffare. Dobbiamo approfondire?
- la distribuzione delle cubature a pioggia ed a macchia di leopardo avvenne all’epoca insieme alla sistematica ed ossessiva cancellazione di pressoché tutte le previsioni di verde e di servizi pubblici di cui al precedente PRG del 1979;
- il TAR Lazio in data 6.2.2002 annulla la Variante perché adottata in grave violazione delle norme di legge; il nuovo ricorso al TAR è a tutt’oggi pendente;
- l’AC di cui Palozzi è membro eminente, ricorre al Consiglio di Stato il quale, non potendo entrare nel merito e non negando quindi i vizi di legittimità, boccia il ricorso perché “prematuro”;
- La stessa AC di Marino, visti i ritardi della Regione ad approvare quella “cosa”, dà attuazione ad un illecito aumento generalizzato (50%) di tutte le cubature esistenti all’epoca (delibera n.50/2001). Per questo episodio Adriano Palozzi è oggi sotto processo penale insieme al suo Vice assessore ai LL.PP., al presidente del Consiglio Comunale ed a un certo numero di suoi comprimari;
- in prossimità nelle elezioni regionali della primavera 2005 il Comitato Tecnico Regionale (arch. Ravaldini, Bianco e Carini) ricorda che l’adozione del 2000 è sempre in attesa di replica e quindi elabora un progetto scandaloso che sottopone alle controdeduzioni della subentrata Amministrazione Onorati. Il Consiglio Comunale, invece di controdedurre con argomenti e promuovere una ripubblicazione visti anche i corposi inserimenti regionali, delibera una irrituale e velleitaria “rivisitazione” mai presa in considerazione da alcuno; coerentemente la Regione Lazio – dopo un paio di adunate di costruttori e proprietari terrieri promosse da Palozzi – vara la delibera 994 del 29 ottobre 2004 pubblicata un mese dopo;
- salva ovviamente la competenza dell’A.G. che sta indagando e che indagherà (anche a Roma per i reati di competenza territoriale), L’Amministrazione Palozzi ha tutta la responsabilità politica e sociale di aver dato attuazione pratica allo scempio di una Variante nonostante la mancanza accertata e documentata dell’urbanizzazione primaria e secondaria, nonostante lo stravolgimento del rapporto volumi/abitanti, nonostante il delittuoso mancato recupero dell’abusivismo, nonostante la mancata realizzazione di piani attuativi, nonostante la violazione sistematica delle prescrizioni di salvaguardia per i pericoli dei gas nocivi e nonostante la violazione documentata di atti d’obbligo e convenzioni;
- è infine appena il caso di ricordare le azioni dell’intero partito del Sindaco Palozzi contro il dott, Giuseppe Travaglini, benemerito sostituto procuratore particolarmente attivo sui territori dei Castelli e di tutto il litorale nella lotta all’abusivismo edilizio.

Marino 16 luglio 2008 Giorgio Cametti

giovedì 17 luglio 2008

SANTARELLI A DIFESA DEL TERRITORIO


Gli On.li Aracri e Lollobrigida critici contro l’Onorevole Montino, Assessore all’Urbanistica della Regione Lazio, per le dichiarazioni rilasciate a “CINQUEGIORNI” sulla emergenza urbanistico-edilizia di Marino e sulle misure amministrative che intende adottare per ricondurre la gestione dell’edilizia entro i binari della legalità.
I due parlamentari del PDL hanno qualche ragione nel lamentare la formula giornalistica usata dall’Assessore per manifestare le proprie intenzioni.
Hanno torto nel merito dal momento che i loro argomenti sono solo di carattere politico ed eludono tutti i rilievi di natura giuridico-legale richiamati dall’Assessore che giustificano ampiamente i provvedimenti sostitutivi annunciati che in caso di inerzia del Sindaco l’ordinamento attribuisce alla Regione.

Invito perciò gli Onorevoli Aracri e Lollobrigida ad approfondire nel merito i vizi di legalità contenuti negli atti che hanno portato all’approvazione della variante generale con Delibera n.994 del 2004:
L.R.n.28/80, che dispone l’obbligo per i Comuni di adottare la variante speciale per il recupero dei nuclei abusivi prima della variante generale di PRG. A Marino la variante speciale era stata adottata da una precedente amministrazione ed è stata sospesa con delibera del Luglio 2000 e non più riproposta.
L.R.n.72/75, che pone nel 30% degli abitanti residenti l’espansione massima del Comune nel decennio con la variante approvata l’incremento arriva al 64%;
L.R.n.24/98, per omessa valutazione dell’incidenza del PTP n.9 dei Castelli Romani nelle previsioni della variante generale;
D.M.1444/68, riguardante il vincolo per le aree ed i servizi, si calcola che manchino 100.000 mq. di aree. Il TAR del Lazio con sentenza n.873 del 06/02/2002 aveva annullato la variante generale proprio in ragione del mancato rispetto delle Leggi Regionali 28/80 e 72/75, così come peraltro aveva disposto anche la stessa Giunta Regionale bocciando la variante del Comune di Ariccia.
Nel nostro caso oltre alla violazione delle leggi si registra anche la violazione delle norme del PRG, infatti, nel caso del PPA adottato in variante al PRG e non trasmesso per l’approvazione alla Regione come vuole la legge. Peraltro è noto che il PPA essendo un mero strumento di programmazione non può prevedere aumenti di cubature. I PUA, ai quali la delibera regionale rinvia per il reperimento delle aree a verde e servizi e che avrebbero dovuto essere adottati prima del rilascio dei permessi di costruzione sono rimasti sulla carta e nel frattempo sono state rilasciate circa 200 licenze di costruzione.

ATTI D’OBBLIGO

Tutti gli atti d’obbligo notarili fatti sottoscrivere dalle Amministrazioni comunali a partire dagli anni ’60 del secolo scorso, sono scomparsi dagli archivi comunali. L’amministrazione comunale, anziché reperire le copie alla Conservatoria dei Registri Immobiliari, su quelle aree vincolate ad inedificabilità assoluta, ha rilasciato permessi di costruzione. Ad avvalersi di questa pratica illegale anche una Società, la “ESA 2050 S.r.l.” costituita dal Sindaco e trasferita alla moglie.

ZONE B

Le N.T.A. pongono un limite massimo di 150 ab/ha, calcolando per ogni abitante 100 mc. Si stanno costruendo edifici per insediare da 500 a 1.000 abitanti. E’ facile dedurre cosa accadrà sul territorio con l’immissione di migliaia di abitanti dato che non c’è nessun piano riguardante la viabilità, le aree per i parcheggi, per gli asili, per il tempo libero né esiste il piano fognario mentre l’acqua comincia a scarseggiare anche per gli attuali residenti, come più volte segnalato dagli uffici tecnici comunali.

Sulla questione dei gas RADON di Cava dei Selci, che provoca a ripetizione moria di animali e pericolo per gli stessi abitanti è in corso una accurata indagine della protezione civile.

Nel merito di queste questioni vado richiamando da mesi l’attenzione del Sindaco e del Consiglio Comunale.
Nessuna risposta nel merito ma solo polemiche sbagliate ed inconsistenti sul passato, Visto che Palazzi non risponde è auspicabile che lo facciano in sua vece gli Onorevoli Aracri e Lollobrigida, rispondendo nel merito in modo che il confronto sia depurato dalle contrapposizioni della politica e si incentri sui problemi reali riguardanti la vita dell’intera comunità marinese.

Giulio Santarelli

martedì 1 luglio 2008

Perchè Palozzi scappa?

Fra le tante, troppe irregolarità di questa Giunta, Adriano Palozzi sindaco di Marino ne ha compiuta una che è clamorosa. Perchè ha lavorato nell'esclusivo interesse personale tentando di mascherare la sua personale responsabilità nascondendosi dietro mille nomi. Ha fatto chiedere il permesso di costruzione alla venditrice che aveva sottoscritto l'atto d'obbligo. Ha intestato tutto a membri di famiglia dopo essere diventato sindaco e la GdF è pregata di accertare l'origine dei capitali soprattutto di chi, quale richiedente di casa in 167, dichiara redditi e disponibilità patrimoniali che bisogna verificare. Ha ritirato la concessione come società in cui lui vorrebbe ipocritamente non figurare. L'amministratore della società è un tizio che dovrebbe conoscere le leggi e che quindi dovrà spiegare come e perchè ha fatto un progetto fingendo di non saper cosa è un atto d'obbligo e perchè, non figurando interessato alla società (non possiede nemmeno una quota) se ne assume le responsabilità finanziarie e penali. Qualche altra cosa dovrà prima o poi spiegare l'ing.(minerario) Petrini, insieme all'arch.Terribili ed alla struttura amministrativa dell'Acea Ato 2 per esempio anche per il rispetto (mancato) dei protocolli sulle richieste di allacci.